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Visualizzazione dei post da 2012

MOMPRACEM

E' quasi inutile spiegare in cosa consista il concetto di Fascino dell'Esotico  (e di una sua sottoforma degradata che è riassumibile col detto " L'erba del vicino è sempre la più verde "), essendo questa fascinazione verso ciò che ci è lontano e sfumato (e, come dire, tra/sognato ) , un sentire comune, un richiamo verso luoghi cari al National Geographic della nostra mente. Luoghi reali o irreali. Capita spesso di sognare questi luoghi e di scriverne come un qualsiasi Salgari (il quale, si sa, descriveva Mompracem in mutande e ciabatte dal salotto di casa sua) e la cosa è ancor più accentuata quando si ha tra le mani un oggetto/feticcio che ti linka lì, tra le giungle sud-asiatiche o tra i cru della Francia verso quegli chateau o garage su cui si magnifica toccando lo schermo del proprio PC o un Atlante Mondiale Dei Vini. E' quasi ridondante descrivere come ogni bottiglia, che sia un Carmenere cileno o un Pineau d'Aunis della Loira, rimandi all

RIEN NE VA PLUS: GRAMENON 2010

Chissà. Nella schizofrenica insensatezza di questa vita il cui muoversi, a volte, appare quello di una pallina schizzata a folle velocità in un flipper cosmico, potrebbe anche accadere ( potrebbe ) che fra 10, 20 anni le cose tornino com'erano e, nello specifico, che i vini di Domaine Gramenon tornino non dico ai livelli iperuranici delle cuvée 2004 , ma perlomeno alla sofisticata rotondità dei 2006  o alla potenza turbo-fruttosa dei  2007 . E invece mi ritrovo a contare col pallottoliere da una parte le bottiglie e dall'altra le annate che, a conti fatti, risultano essere 3   No, dico. Tre . III . Ripeto, 3 annate che  qualcosa nei vini di Madame Michelle Aubery-Laurent  non va. Intendiamoci. Nulla di drammatico, non si tratta di un crollo verticale né una sorta di contraffazione stilistica, non di un passaggio dall'eccellente allo schifo. I vini sono ancora molto buoni, costano sempre il giusto (dai 15 euro de La Sagesse ai 32 de La Mémé , ben inteso se acqui

RADIKON. 2005. (PIUTTOSTO). STANKO.

Stanislao (Stanko) Radikon sta nel Collio. Dal 1980 fa vini. Dal 1995 ha smesso di usare prodotti chimici. Dal 1999 ha smesso di usare la solforosa in alcuni vini. Dal 2002 in tutti i vini. E' un capostipite delle lunghe macerazioni nei vini bianchi. Cioè, no, perché 'sta cosa la facevano già i nostri nonni.  Stanko Radikon nel 2009 fece una serata da Noè a Faenza. Portò i suoi 2004 . Spiegò la sua filosofia produttiva. Parlò di macerazioni tentate fino ai 9 mesi per poi assestarsi sui 3/4. Parlò di solfiti, di formati di bottiglia (mezzo litro e litro per ottimizzare il contatto aria/vino), di plance di sughero (che diventano mini-tappi in quelle bottiglie a garanzia di maggiore qualità), di territorio. Schiantò la platea con un succo d'uva come l' Oslavje  (l'uvaggio Pinot Grigio, Sauvignon, Chardonnay), abbagliò i presenti col Jakot (il Tocai o Friulano) e la Ribolla Gialla . Creò dipendenza in qualcuno. Stanko Radikon è questo  (lode ai video e ai si