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Visualizzazione dei post da agosto, 2010

VINO PER DEFICIENTI

"Se uno va al ristorante e si ritrova nel piatto una bistecca cattiva o bruciacchiata non è che decide di andare a fare un corso per capire la struttura della carne in modo da poter esprimere un giudizio, ma si limita a dire al cameriere di portarsi indietro quella schifezza. Allo stesso modo, se un vino non è gradevole ai sensi è perché - analiticamente e qualitativamente - non è 'a punto' (...) Dobbiamo dare fiducia. Perché una persona può giudicare una bistecca e diventa un perfetto cretino se parla di vino?" Luca Maroni , dichiarazione al Vinitaly 2000. Perché se uno vuole parlare di un recente viaggio nel sud della Francia e dei relativi assaggi ed esperienze gastronomiche , parte da una dichiarazione del guru-de'- noantri di ben (nel vino ogni anno si calcola come ai gatti) 10 anni fa? Che c'azzecca il lapalissiano scardinare le sicumere dei soloni dell'assaggio (e assicuriamo che di sicumere e di soloni era/è pieno il mondo e comprendiam

IL RE (ANZI, IL CONTE) E' NUDO (ANZI, ABBASTANZA VESTITO)

Facciamo un gioco. Proviamo ad unire due cose, a fare delle libere associazioni mentali, a buttare lì dei concetti. Circuitiamo mentalmente (siamo su internet la cui struttura è basata sull'idea di link, di rimandi continui ad altri concetti, di "io apro una pagina e questa mi porterà ad un'altra pagina e poi un'altra fino all'infinito", di rizoma * ). Le due cose sono queste: 1) 1970 2) Sicilia . Il 1970 è l'epoca della post-sbornia euforica degli anni '60, dell'Italia-Germania 4 a 3, delle lotteoccupate e del contestatutto , del primo volantino BR, dello scudetto al Cagliari, si sciolgono i Beatles, si vara lo Statuto dei lavoratori, nasco io. La Sicilia e il sole, l'Etna, la Mafia, gli agrumi, Pirandello, la cassata, il Barocco, i normanni, il mare, Franchi e Ingrassia, i Greci. Il vino. Nel '70 l'Italia vinicola è ancora sotto lo schianto industr ializzante. Iperproduzione, abbandono delle varietà poco redditizie, conoscenza delle

E GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI.

Citare la Bibbia mi sembra appropriato. Non perché un raggio di luce mi abbia colpito sulla fronte. Nessun voce tonante a dirmi due paroline sul senso della vita (a quello hanno già pensato i Monty Python). Neanche un mezzo Cristo a darmi conforto nell'ora del TG1 delle 20. Mi sembra appropriato buttarla sulla Bibbia perché il vino di cui parlo è spuntato dalla terra con l'aiuto di Dio e di un uomo sardo, Gianfranco Manca , il quale sardo ha dato come nome alla sua azienda una roba mistico-evangelica. Panevino . E guarda caso, il vino (pardon, prodotto-della-terra-e-del-buon-Dio ) di cui vorrei proferire verbo è stato bevuto per ultimo e, riguarda caso, è stata la cosa più buona. Beato lui. La prenderei larga e partirei, in effetti, dall'inizio come consigliano nelle migliori scuole di scrittura. La serata era divisa in fasi. Siamo alcolisti ma con del metodo, questo ci va riconosciuto. La prima fase consisteva in una mini-verticale del 16 Anime , il Riesling di Paolo