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Visualizzazione dei post da marzo, 2011

DI COME DA 6 FRANCESI SIAMO FINITI AD UN ITALIANO E IN QUALCHE MODO SI E' CHIUSO UN CERCHIO

E' successo che nell'arco di una settimana, per quella serie di strane coincidenze di cui ci fa dono la vita, si siano sgranocchiati come crackers alcuni vini francesi collocati oramai nella mitologia (chi prima, chi dopo), in una mia personalissima mitologia rientrante, però, in quello che definirei come patrimonio dell'umanità  o vino transgenerazionale  o capace-di-unire-l'umanità-in-un-caldo-abbraccio-amoroso. Insomma, dei vini che, nella loro più o meno breve storia, hanno dimostrato di piacere proprio a tutti, a quelli che cercano l'equilibrio e l'esaltazione del frutto, a quelli che vogliono dei muscoli e sapori lunghissimi, a quelli che (dicono) di capirne poco ma ci mettono un secondo a dire che quella roba che gli hai messo nel bicchiere manco la userebbe per sfumare una scaloppa. Vini che di solito portano la primavera anche quando fuori ci sono -10° e il sole sembra un qualcosa che dovrebbe stare su nel cielo ma adesso non me lo ricordo più tanto ben

L'ALBANA DI UNA NUOVA ERA: VIGNE DEI BOSCHI IN 5 MOSSE

" Il gioco degli scacchi è lo sport più violento che esista " Gary Kasparov . " Il più grande condottiero è colui che vince senza combattere" il generale Sunzi (da "L'Arte della Guerra") . Ora vi racconto come  Paolo Babini  ci ha dato scacco matto in 5 mosse. E' successo una serata di marzo, in una Forlì con ancora residui di neve carbonizzata dallo smog, davanti a cinque bicchieri e dentro al Don Abbondio .  Assaggiare dei vini in sequenza (e, in particolare, in verticale) è spesso una cerimonia, una danza Maori prima dello scontro. A volte una partita a scacchi. C'è una ritualità quasi guerreggiante in certi attimi, un silenzio pre-battaglia. Sei tu davanti a dei bicchieri e aspetti di fare la mossa. Li annusi. Ripassi mentalmente delle cose. Fai girare i bicchieri e resetti le cose che ti sei ripassato prima e ne pensi delle altre. Bevi. Inizia lo scontro. E' come leggere un libro, magari un libro che conosci già e che pens

BOULEVARD NOSTALGIA: ENRICO FOSSI

Prima che procediate nella lettura del post, si vorrebbe rimarcare una cosa. Ossia il tentativo ad ogni costo di evitare di cadere in una fastidiosa elegia dei "bei tempi andati"; una strada che, se imboccata, porterebbe solo ad una lenta discesa verso il becero sentimentalismo e l'andropausa. Sola e unica intenzione è quella di ricordare un periodo, precisamente quello della mia iniziazione al vino, qualcosa a cavallo degli anni '90. Lanciare uno sguardo  sul passato. Riscaldare i muscoli della memoria. Un'operazione che comporta qualche paragone col presente. Giudicando il minimo possibile. Perché, per chiarezza, mi piace molto questo presente (beh, molte cose) e non vorrei essere in altro luogo e tempo che qui e ora . In un Evo precedente, qualche quinquennio fa, c'erano meno vini (e costavano meno), c'erano le Guide (quelle di carta, quelle che erano un riferimento, quelle che spostavano il mercato), c'erano più soldi.  In quell'epoca lon

MINORITY REPORT: SORGENTE DEL VINO VOL. 3

Agazzano è una ridente località nel piacentino, una cittadina, un borghetto, uno di quei posti che anche un TomTom passa 10 minuti a chiedersi "Ma dove cazzo è 'sto posto?". Diciamo che è un centro storico medievale assediato dalle villette a schiera e dalle palazzine anni '70. E in mezzo a questo centro c'è un castello. Il Castello di Agazzano (lapalisse).  E questo castello in centro diventa per un week-end all'anno un ulteriore centro, quello del vino naturale italiano. E questo succede da 3 anni. E nell'arco di 3 anni, le presenze si sono moltiplicate. Sempre più gente, sempre più consumatori curiosi e informati (cioè, poche scene del tipo riempi-il-bicchiere-e-scappa e tante domande), un pigia-pigia quasi automatico nelle salette del castello.  Perché, bisogna dirlo, non è che l'imbucata Agazzano ti venga incontro: bisogna proprio decidersi di muoversi e puntare il volante in quella direzione.  E cosa decide il successo di quella che potreb