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Visualizzazione dei post da novembre, 2010

TERROIRISMO

"Il terroir può essere definito come un'area ben delimitata dove le condizioni naturali, fisiche e chimiche, la zona geografica ed il clima permettono la realizzazione di un prodotto specifico ed identificabile mediante le caratteristiche uniche della propria territorialità."   da Wikipedia . "A tale concetto (il terroir) si ispirano le leggi o le denominazioni che dovrebbero tutelare e garantire le origini di un vino. Esse derivano dalla “zonazione”, cioè una delimitazione in macro o micro zone di territorio, che si concreta nel nome geografico del vino. In passato la zonazione seguiva usi e consuetudini locali, peraltro affidabili e costanti. Oggi ci si avvale di mezzi scientifici. Non di rado la scienza ha attestato ciò che la consuetudine, ossia l’esperienza, aveva già stabilito." dal blog di Gian Luca Mazzella su ilfattoquotidiano.it . L' Armani ( Giulio , quello vero che non fa vestiti, profumi, cellulari) stava introducendo dei vini ad una degu

IO SONO UN AUTARCHICO: ENOTECA LE LUNE

Diego che era maroniano quando ancora la parola Maroni indicava o dei frutti autunnali o cose che si potevano rompere per noia o molestie. Diego che la testa e il palato gli funzionano bene e conseguentemente in maniera autonoma.  Diego che poi di Maroni si è rotto (e non solo di lui) e ha continuato a farsi la sua guida personale, tutta nella sua testa e al servizio dei clienti. Diego che a noi piacevano tanto le concentrazioni e il frutto e lui faceva Mah e ci parlava di beva e digeribilità e naturalità quando forse ancora queste parole associate al vino non esistevano. Diego che è sempre 10 anni avanti. Diego che la Francia ha qualcosa (e oltre) da insegnarci e noi credevamo che fosse solo fuffa. Diego Amaducci è l'uomo dietro l' Enoteca Le Lune a Imola. Un uomo che ha fatto formazione culturale. Nel senso più ampio del termine. In un mondo ideale, ognuno fa il mestiere che gli piace: Diego si è creato questo mondo, pur nelle enormi difficoltà del Mondo. Non è retorica:

GIOVINBACCO REMIX: LA FORBICE DEL GUSTO

Conclusioni : può apparire singolare iniziare un post con le conclusioni e magari poi concluderlo con le premesse, ma preferisco fornire subito il succo della spremuta di idee che l'assaggio di un centinaio di vini nell'arco di 2 giorni mi ha procurato. E cioè che la forbice si sta allargando. Dentro di me e fuori di me. Quella forbice gustativa che mette da una parte i vini tecnici , legnosi e tessodermizzati, che dopo il primo bicchiere dici "Basta grazie, sono pieno" e chiedi un diger-selz, che poi ci ripensi e ti viene in mente che da qualche parte l'uva doveva pur esserci anche se al momento c'è la scritta "CHIUSO PER RISTRUTTURAZIONE", vini che a 2 ore dall'apertura hanno già il rigor mortis e ogni componente abbandona la barca e ognun per sé. Dall'altra parte i vini naturali , o pseudotali o che sembrano a tutti gli effetti tali al di là delle certificazioni, vini che magari hanno qualche difettuccio ma, per restare con una metafora i

LE GRANDI DOMANDE DELL'UOMO MODERNO

Ahò, stasera dove mangiamo? La domanda, nel mio caso, è spesso una domanda retorica, una sottodomanda con implicita una domanda ben più grossa: Stasera dove possiamo andare a mangiare in un posto che abbia una bella carta dei vini (aka discreta profondità, forte ricerca nel territorio e personalità nelle scelte che denota un ristoratore appassionato e che si sbatte per cercare le cose, magari perché a lui (cioè il ristoratore) magari piace il vino; e prezzi corretti [nota 1] ), la giusta dose di informalità che non sfoci nella sciatteria, un oste che ti metta completamente a tuo agio e che, magari, non ti serva il vino in quel crimine-verso-l'umanità che sono i bicchieri da Barolo (quei bicchieri tondi tondi che tendono a ridurre l'area olfattiva ad un micron)? La risposta a questa domanda spesso è automatica e pronunciata all'unisono: Noè a Faenza (non ha sito web e forse neanche il fax, perciò l'indirizzo è Corso Mazzini 54, e il tel. è 0546-660733). Il titolare è